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31 ottobre 2010

Wii party e la regina del casual gamer

Se è vero che la Wii è la console regina dei casual gamers, allora il nuovissimo gioco fiammante Wii party è esattamente quello che ci vuole per una rilassante serata in allegria.

Questo per raccontarvi la serata di ieri, organizzata all'ultimo minuto e condivisa con mia sorella e suo marito. Noi ci abbiamo messo il gioco e loro i telecomandi oltre che alla casa bella riscaldata e ovviamente la tv. Il gioco, ultimo nato in casa Nintendo, è veramente l'ideale per queste serate e ve lo consiglio vivamente. Presenta un'ampia gamma di minigiochi raggruppati in format più o meno lunghi e per più o meno giocatori: si va da giochi per due persone a quelli più complessi con quattro giocatori per una durata complessiva che può tranquillamente superare l'ora se lo si prende con calma e la giusta dose di allegria.

Noi ieri sera abbiamo scelto il format per quattro giocatori chiamato "Gira la ruota" in cui i quattro Mii a turno girano la ruota e a seconda del risultato possono sfidarsi in minigiochi uno contro tutti, uno contro tre, oppure uno contro uno. Scopo del gioco è accumulare e mantenere fino alla fine del gioco il maggior numero di dobloni, cosa non per nulla facile visto i tranelli e le insidie che si celano dietro ad alcune caselle della ruota.

Una parola sui minigiochi. Ce ne sono alcuni veramente piacevoli e che terminato il format abbiamo voluto rigiocare liberamente, per esempio quello intitolato "Spara alle spalle", mente altri, più semplici sono belli ma nulla di eccezionale. Un aspetto positivo è che prima di sfidare gli amici nei vari minigiochi è sempre possibile fare alcune partite di prova (pratica) in modo da dare l'occasione a tutti di capire il funzionamento del gioco, anche a chi non possedendo il titolo, lo affronta per la prima volta.

Giudizio ottimo per una gioco di compagnia!

30 ottobre 2010

Bar sport

Quasi una settimana intera scollegato. O meglio collegato ma a corrente alternata, o al singhiozzo. Tutta colpa del troppo fare che non mi lascia più tempo per tornare in questo posto sereno per scrivervi qualcosa di più o meno interessante.

La causa principale è proprio lui (vedi foto) che non appena vede che mi sto avvicinando alla tastiera del computer viene a tirarmi per una mano per andare a vederlo giocare o anche solo per stare in sua compagnia. Certo potrei scrivere qualcosa dopo che lui si è addormentato, ma a quel punto di solito io sono già talmente stanco che non riesco nemmeno a mettere insieme due pensieri. Al lavoro non ne parliamo, in queste ultime due settimane ho fatto fatica a trovare il tempo per rispondere alle email di lavoro, figuriamoci quelle private...

Leggo notizie, faccio cose, sento opinioni che mi verrebbe voglia di commentare qui aggiungendovi i miei pensieri, ma appena trovo il tempo per farlo, le notizie sono già passate, o in troppi le hanno già commentate oppure non le reputo più così interessanti come mi erano parse all'inizio.

Lo so cosa starete pensando: "ecco un altro post in cui ci dice che non ha niente da dirci". E invece vi sbagliate.

Voglio raccontarvi della bella serata di ieri sera. Mio papà ed io a casa sua con lo scopo principale di vedere la partita. Un Genoa super pimpante sconfitto da un'Inter solo più che sufficiente. Ma la partita è stata quasi una distrazione, perché senza altre interruzioni che le occasioni mancate delle due squadre, abbiamo parlato tanto, in modo perfettamente disordinato, come se fossimo al bar sport.  Dalla politica finta con cui la destra e la sinistra stanno mandando a pezzi il nostro paese, all'immediato passaggio al digitale terrestre che tanto spaventa chi per anni ha visto la tv senza sapere se fosse analogica o fatta di solo di zeri e uno. Dall'incredibile costo delle cartucce per le stampanti a quanto è intelligente e allo stesso tempo monello suo nipote. Muntari gol? Ha segnato Muntari? Ma quando è entrato? Ecco è finito il primo tempo, vado in bagno e poi ti spiego perché secondo me faremmo bene a passare al nucleare. Dovremmo fare come i francesi, senza però sottometterci a comprare la loro tecnologia vecchia a buon prezzo così che loro si costruiscono quella nuova ancora a nostre spese. Sì ma, quale pensi possa essere una buona marca per la stampante, perché la mia proprio non va più. Dici di prenderla in un negozio di computer o provare al supermercato? Lo sai che ho montato le gomme da neve? Di già, ma non è un po' presto? Guarda che alla mattina quando vado al lavoro ci sono solo due o tre gradi e la spia "presenza di ghiaccio" si accende sempre. E quanto le hai pagate? Credo di aver spuntato un buon prezzo, 70 euro l'una... Ma non sarà solo una questione di moda? Adesso se non monti le gomme invernali sembra che sei un pirata della strada. Sono stanco morto, ma quando finisce questa partita... 6 minuti di recupero, dai arbitro fischia che vado a letto. Oh, finalmente, abbiamo vinto. Ciao, vado a dormire, salutami la mamma...

Ve lo avevo detto che era un discorso disordinato...

22 ottobre 2010

E se commutassero?

Ridevo come un deficiente questa mattina in auto mentre ascoltavo la rubrica dell'informazione plausibile di Radio Deejay. In particolare mi faceva sbellicare la notizia conclusiva in base alla quale nella giornata odierna, a causa di uno sciopero della proprietà commutativa: 3+2 avrebbe fatto 5, ma 2+3 avrebbe fatto "banana".

Persino i bambini sanno che l'addizione gode della proprietà commutativa e altrettanto dicasi per la moltiplicazione. Tutti sono convinti che sia normale che le operazioni commutano,  ma se parlate di commutatività ad un fisico lui vi dirà che "le regole di commutazione" sono di fatto l'elemento fondante di tutta la meccanica quantistica (ho esagerato? forse sì, forse no... decidete voi). L'operatore momento e quello di posizione non commutano affatto dando così vita al principio di indeterminazione di Heisenberg che appunto ci dice che non può misurare con assoluta precisione e simultaneamente sia la posizione sia la velocità di una particella. Ripeto, mentre per tutti è normale che le cose commutino, la meccanica quantistica si basa sul fatto che i due più importanti operatori non commutano. Forse è proprio per questo che è così difficile da capire e da digerire...


E se commutassero? Cioè se domani mattina gli operatori posizione e momento decidessero di commutare anche solo per qualche secondo? Come cambierebbe il nostro universo? Ricordo di aver letto su un libro di divulgazione di altissimo livello che se h tagliato, ovvero la costante di "non commutazione",  fosse esageratamente grande allora se mettessimo dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere di whisky questi comincerebbero ad agitarsi istericamente per bilanciare il nostro tentativo di confinarli spazialmente. Ma non ho mai riflettuto sul destino del nostro universo qualora h tagliato fosse esattamente nullo. Probabilmente non sarei qui a domandarmelo, oppure mi starei domandando come si può vivere in un universo quantizzato, oppure ancora come mai 2+3 non fa banana...


ps. non sono impazzito, ma è tutta la settimana che faccio conti...

18 ottobre 2010

L'eccezionalità del quotidiano

Non mi piace scrivere necrologi né tanto meno coccodrilli, ma mi piace cogliere questa occasione per salutare un compaesano che se ne è andato troppo di fretta. Nel giro di poche settimane, quel brutto male si è portato via Felice, in silenzio, senza fare rumore, mi viene voglia di dire, nel suo stile.

Lo stile del dono smisurato, dell'amore per i più deboli e indifesi, il tutto nel più assoluto nascondimento; perché un dono è vero solo se non ci si aspetta nulla in cambio, nemmeno un grazie. Felice era così, nascosto dietro a tante opere di bene. L'unica consolazione che ci resta è la grande festa con cui l'avranno accolto in paradiso i tanti suoi amici.

16 ottobre 2010

Quando CSI si trasforma in un reality

Mi ero promesso di non scrivere nulla a proposito dell'efferato delitto di Avetrana. Tutti, troppi, ne hanno già parlato e molti anche a sproposito e io volevo evitare di aggiungere benzina sul fuoco. Ho cambiato idea perché la situazione sta veramente sfuggendo di mano e quello che era un delitto, seppur violento e disgustoso, si è trasformato in un reality show con milioni di curiosi spettatori sotto gli occhi impassibili dei parenti più vicini della vittima.

Ieri sera, puntuale come la nuova puntata di un crime serial, è andata in onda, in diretta, l'ennesima svolta dell'indagini. I commentatori in studio, non importa di quale programma tanto sono tutti uguali, dichiaravano di aver sempre saputo che la storia non poteva essere così semplice e promettono che ci saranno ancora parecchi colpi di scena perché la verità è ancora ben lontana dall'essere trovata. La cerchia dei colpevoli si sta stringendo sempre di più, dallo zio orco siamo ora passati alla cugina malvagia e perversa e tutto il pubblico, divorato da una morbosa curiosità, sta aspettando il season final in cui anche il "ruolo" dell'impassibile madre e del tenebroso fratello verranno finalmente chiariti.

Sono sempre più disgustato e questa volta oltre al disgusto legato alla morte di una ragazzina si aggiunge anche quella sensazione di violenza privata che la trasmissione in diretta sta compiendo sulle povere spoglie di quella vittima già sufficientemente martoriata.

L'unica consolazione è che da lunedì ricomincia il Grande Fratello e così la gente sarà impegnata a guardare qualcosa d'altro...

9 ottobre 2010

La soddisfazione di fare il proprio dovere

La differenza tra fare con passione il proprio lavoro e farne uno perché bisogna tirare la fine del mese sta nella soddisfazione che si prova quando si arriva a casa stanco alla sera contento di essere riuscito anche oggi ad arrivare al tuo traguardo.

Io sono molto fortunato sotto questo punto di vista,  anche sotto molti altri. Faccio il lavoro giusto per me e se qualche volta mi arrabbio è solo perché vorrei farlo meglio e non ci riesco. Ieri sera ero veramente contento, avevo quello spirito leggero che si prova quando sai di aver fatto bene il tuo dovere. In questi casi la gioia è contagiosa e vedi negli occhi dei tuoi colleghi che anche loro stanno provando la stessa sensazione.

Come vorrei che fosse sempre così e per tutti!