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22 febbraio 2011

Operazione Bellagio

Il vecchio power tube che ci ha precocemente lasciato e
che abbiamo sostituito con uno nuovo fiammante
Avete in mente la scena di Ocean 11 quando George Clooney illustra il piano per rapinare il Bellagio? (Se la risposta è no, allora potete rinfrescare la memoria guardando questo video) Il mitico cyclotron team ha vissuto un'esperienza simile proprio ieri quando non solo abbiamo ripassato punto per punto la procedura per sostituire il power tube (un mega valvolone da 50 kW e 20 mila euro) di una delle nostre due torri a radiofrequenza, ma abbiamo persino fatto simulazioni realistiche su un mock-up, ovvero una copia di prova, identico al sistema vero e proprio, ma lontano dalle radiazioni. Non è la prima volta che questo componente viene sostuito nel nostro acceleratore, ma è la prima volta che lo facciamo da soli senza nessun supporto in sito dei tecnici e ingegneri della casa produttrice. 

Il colpo è stato programmato per questa mattina con inizio alle nove e zero zero, ma mezz'ora prima abbiamo iniziato l'ultimo brefing. Oltre alla squadra di tre persone che avrebbero eseguito il lavoro e di cui facevo parte, erano presenti i tecnici di radioprotezione e altri addetti alle riprese cine-fotografiche in modo da documentare ogni singolo passaggio dell'operazione Bellagio.

Una delle delicatissime fasi dell'installazione del nuovo tubo
Entro la una avevamo rimosso il vecchio tubo, installato quello nuovo, fatte le connessioni al circuito dell'acqua di raffreddamento. A questo punto è iniziata la fase più noiosa e stressante perché per oltre un'ora abbiamo solo potuto osservare che non ci fossero perdite di acqua, anche minime. Poi abbiamo collegato il sistema alla corrente e iniziato il cosiddetto "conditioning", ovvero una sorta di rodaggio necessario prima di poter portare il tetrodo a lavorare alle tensioni e potenze di esercizio, ovvero 10 mila volt con qualche ampere di corrente. Abbiamo dovuto fare tutto per gradi, annotando ogni minima variazione, verificare che non ci fossero scintille o archi elettrici che potessero causare gravi problemi agli alimentatori.

Ma come spesso accade anche per i piani meglio organizzati, c'è sempre un imprevisto che viene a rompere le uova nel paniere. Così a metà del nostro percorso verso la potenza massima ci rendiamo conto che la temperatura dell'acqua di raffreddamento sta aumentando, piano ma con un trend costante e decisamente pericoloso. In pochi minuti ci rendiamo conto che una valvola - stavolta idraulica - che regola il flusso dell'acqua nel circuito primario di raffreddamento si è bloccata e non regola più la temperatura. L'operazione Bellagio rischia di fallire per uno stupido imprevisto, ma la nostra tenacia e una estenuante corsa contro il tempo ci hanno permesso di sostituire la valvola difettosa senza interrompere il nostro lavoro.

L'operazione si è conclusa intorno a mezzanotte, circa 16 ore dopo essere iniziata e ci sono ancora alcuni piccoli lavoretti da fare qua e là per poter essere completamente contenti, ma per oggi siamo soddisfatti così. Stanchi, ma felici.

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11 commenti:

  1. Felici soprattutto che la Giulia e' stat concepita radition free e che vito lo stato della Fra immagino ieri non abbiate concepito il terzo...
    Ah Ah Ah

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  2. Boss ieri sera, dovrei meglio dire questa mattina, quando sono rientrato in casa ero talmente stanco che l'ultimo mio pensiero era il concepimento di un terzo figlio.

    Anzi adesso vado a casa a farmi un sonno riparatore...

    RispondiElimina
  3. Bravi Ragazzi!
    Importante che non avete perso l'acqua che deve essere ancora piu' buona di quella dal rubinetto di Como!

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  4. Ciao Marcino! Tutto bene in Polandia? Apparentemente siamo riusciti a rifare tutti i collegamenti idrici senza perdite perché anche solo poche gocce d'acqua che bagnano il socket del tubo a vuoto possono essere letali. E quando si gioca a fare gli idraulici, va sempre a finire che un po' ci si bagna!

    La nostra acqua di raffreddamento è generalmente piuttosto pulita, ma di sicuro non ne vorrei assaggiare il sapore!

    RispondiElimina
  5. Ciao Toto! Tutto bene, grazie. Mi manca L'Italia...
    Certamente non si riesce mai riparare niente sensa essere sporcati :). Qui a Cracovia, anche se non sono esperto dei ciclotroni, abbiamo uno di 60MEV AIC-144 ad Institute of Nuclear Physics Polish Academy of Sciences. Hanno appena cominciato di usarlo per curare dei tumori del occhio..

    RispondiElimina
  6. Marcin, dove posso andare a trovare specifiche tecniche di quella macchina, possibilmente in inglese... sai il mio polacco è un po' peggiorato negli ultimi tempi...

    RispondiElimina
  7. Toto, c'e' da vergognarsi...!

    Ecco i parametri della macchina:
    http://www.ifj.edu.pl/str/pc/pages/eng_index.htm

    e la lista dei pubblicazioni scritti in inglese:

    http://www.ifj.edu.pl/dept/no5/prp/publikacje.php?lang=en

    ci sono di piu' ma solo in polacco ;).

    RispondiElimina
  8. Perché dici che è da vergognarsi? Guardando le informazioni disponibili non sembra poi così male, specie l'energia massima di 60 MeV e il fatto di avere una radiofrequenza variabile.

    Ho visto scritto nella prima pagina che può accelerare anche deuteroni e alfa, che non è per niente male, ma da nessuna parte ho trovato la corrente massima che riescono ad estrarre. Lo devo dire a Jan perché lui cerca sempre deuteroni di alta energia...

    RispondiElimina
  9. Toto, scherzavo solo del tuo polacco... Ti manca il "polish humour" ;)? Certamente anch'io sono contento di poter discuttere con voi delle cose di qui siete decisamente espertissimi..

    Hai raggione, nella versione EN non c'era scritto il valore di corrente, ma qua (in polacco) c'e scritto 80nA con la stabilita' 5%:
    http://www.ifj.edu.pl/str/pc/pages

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  10. ah che ridere il polish humour!!!

    80 nanoampere? sei sicuro? sono un po' troppo pochini. vanno giusto bene per terapia, ma certo non per produzione di radioisotopi, a meno di avere molta, ma molta pazienza.

    ps. adesso ti rispondo alle altre domande

    RispondiElimina
  11. Ciao Toto, si c'e' scritto 80nA...pero' tra qualche giorno vado a trovare Adam e Basia, e lei lo sapra' di sicuro. Ha fatto lavoro di preparazione del ciclotrone per adroterapia del occhio. To faccio sapere.

    Si sta anche construendo proprio di fianco un centro di adroterapia con un ciclotrone di 250MeV (ma fino a 450nA - dedicato a terapia, radiobiologia e fisica medica) circa con gantry per protoni..Se tutto va bene alla fine del 2013 deve essere pronto.
    http://www.ifj.edu.pl/dept/no5/ncrh/?lang=en

    Grazie mille delle riposte alle altre domande...

    RispondiElimina

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